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COMUNICATO STAMPA

Napoli Pride, coordinamento POV scrive a Manfredi: “Nel 2024 nessuno vada escluso”

Già proposta come data il 27 giugno, madre sarà Priscilla

NAPOLI, 29 GIUGNO 2023

"Dopo 12 anni di gestione da parte di Arcigay, ci siamo proposti di essere protagonisti nell'organizzazione del Napoli Pride: nessuno dovrà più sentirsi escluso come è capitato a noi", dichiara il POV - Pride of Voguing, un coordinamento costituito da associazioni, sindacati, gruppi di PR, locali ricreativi, esercenti e attivisti LGBT storici e recenti che mettono le proprie competenze al servizio del progresso inclusivo di Napoli.
"Ogni persona che si autodefinisce parte della nostra comunità e lo fa in modo pubblico è un militante che si espone a violenza, discriminazione e soprusi. Ogni singolo militante o collettivo queer rappresenta il PRIDE, e nessuno deve sentirsi escluso nel processo di costruzione della manifestazione. Chiunque potrà partecipare alla marcia o alla sfilata, offrendo diversi punti di vista sulla società arcobaleno di Napoli. Invitiamo chiunque desideri unirsi al nostro coordinamento, portando il proprio POV (punto di vista)", affermano, fissando già la data per l'anno prossimo ossia il 27 giugno 2024, e la madre (non madrina), Priscilla, volto noto di “Drag race” su Real Time che ha accettato con grande entusiasmo questo ruolo di garante dei contenuti.
Hanno già scritto al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, chiedendogli di co-organizzare l'evento insieme. "Riteniamo che la Città di Napoli sia protagonista a livello internazionale per la sua capacità di realizzare servizi, ma sia incapace di valorizzarne i risultati e di affrontare sfide intersezionali con altri piani di lavoro della cittadinanza. Anche in questi anni si sono create contraddizioni dovute all'assenza di un piano strategico degli interventi, che in alcuni casi hanno alimentato scontri tra i principali rappresentanti dei gruppi, riducendo i bisogni delle persone più deboli a una semplice bega immatura. Lamentiamo una scarsa attenzione ai temi locali, la mancanza di obiettivi chiari da perseguire e monitorare, e l'assenza di un bilancio sociale partecipato e condiviso, nonché di una chiara griglia di obiettivi condivisi da realizzare entro tempi specifici e per target di beneficiari identificati", si legge nella lettera indirizzata al sindaco.
La responsabilità dell'Arcigay Napoli è quella di aver rifiutato le tante richieste di collaborazione offerte un anno fa durante la conferenza stampa del Pride 2022. Gli organizzatori hanno scelto di rifiutare la nostra collaborazione e quella di altri gruppi, affermando di rappresentare "tutto" e hanno deciso di escludere dalle loro iniziative culturali le nostre esperienze che sono riconosciute eccellenze nelle politiche come Omovies, Omovies@school, corAcor - Napoli Rainbow Choir e "Questa Casa non è un Albergo - Rainbow Center Napoli", insieme ad altri gruppi e personalità storiche della movida napoletana, per un semplice spirito di esclusione. Questa responsabilità deve segnare un punto di svolta: un Pride non deve dividere, ma unire; altrimenti, è solo un'iniziativa di parte, parziale e divisiva.
Il Pride rappresenta un senso di appartenenza e comunità, oltre ad essere una festa importante per coloro che non hanno avuto una vita felice. È ciò che ci proponiamo di fare da subito dopo il primo luglio, quando arriveranno dalla Croazia e dalla Spagna 30 giovani che si uniranno ai nostri italiani per un progetto Erasmus+ chiamato appunto PRIDE.
Siamo convinti di poter contribuire a cambiare il panorama delle libertà, e attendiamo con orgoglio una risposta che dimostri la disponibilità della città della Sirena Partenope e di San Gennà", conclude la lettera.










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i Ken t’invita a marciare per i diritti LGBT +
Dalla scuola “La Conoscenza libera le menti...ed il corpo studentesco e docente…Marcia con i Ken il  2 luglio 2022 ore 17:00 piazza Municipio Napoli


Gentili amici ed amiche
Il 2 luglio 2022 l’associazione i Ken parteciperà al Pride di Napoli .
Saremo in piazza con uno striscione contro il Bullismo nelle scuole, con su scritto “La Conoscenza libera le menti...ed il corpo studentesco e docente. Etero, Trans, lesbica o GAY sono tutti alunni miei!" Ti invitiamo ad essere con noi quel giorno.
Dolo l’ultimo suicidio di una docente transgender di una scuola italiana, ed innumerevoli episodi di violenza a danno di docenti LGBT, la nostra associazione promuove uno “spezzone” dell’accoglienza ed in cui si milita contro ogni forma di maltrattamento e bullismo nelle scuole.
A poche settimane dall'inaugurazione dell’ampliamento della casa accoglienza LGBT “Questa casa non è un albergo” – bene confiscato alla mafia del comune di Napoli, affidiamo alla scuola il ruolo di istituzione della Conoscenza, dei saperi e del futuro delle giovani generazioni. La scuola però deve essere inclusiva con tutte e tutti, studentesse e studenti, famiglie "tradizionali" e non. E' fondamentale garantire un trattamento equo a ciascuna persona che vive la scuola.
Per questo ti invitiamo, nel ricordo della professoressa Cloe, ad essere con noi nel suo ricordo, perché niente e nessuno può sentirsi escluso o senza futuro, perché ritenuta non conforme alla natura o alla bellezza se emanazione diretta ed espressione soggettiva di essa.
Impariamo ad amarci per ciò che siamo, miglioriamo senza perderci e lottiamo per assomigliare più al nostro amore verso noi stessi che al desiderio sessuale di chi ci guarda.
Diamo maggiore importanza allo studio, perché l'ignoranza ci rende schiavi, la conoscenza ci rende liberi.
Il nostro striscione sarà portato da un comitato d’onore 
Testimonial
Prof. Simona Fatina Cira Aiello docente di letteratura italiana in transizione -

Simona Fatima Cira Aiello - docente di Italiano e storia - Torre Annunziata NapoliComitato d'onore - porta striscione Carlo Cremona presidente i Ken
Stefania Colicelli DS IC Adelaide Ristori – Annalisa Durante
Immacolata Iadicicco – DS F.S. Nitti ( Portici – Na) - Presidente Ass. Riferimento Scuola 
Giovanna Martano - DS A. Righi - Napoli
Clotilde Paisio - DS G.B. Vico - Napoli
Piero de Luca - DS Sauro Pascoli Napoli
Ottavio de Luca - Segretario Generale FLC Napoli e Campania
Roberta Vannini - Segratria Generale UIL Scuola
Antonia Morgani -  Segreteria FLC Napoli
Maria Palladino - UIL Scuola
Marco Maria Taglialatela – Docente - Responsabile sportello LGBT – FLC CGIL
Maria e Franco Esposito – Genitori di Vincenzo Ruggiero – Vittima di odio
Laura Matrone – Show girl – prima presentatrice trans di miss Italia
Hellen Roce Roce – attivista trans Brasiliana
Miss Drag Cinema 2021 – Queen Kimberly 
Miss Angel
Liv - Studente 
Iris - Studentessa


Con 
Dirigenti Scolastici e docenti 
Servizio Civile Universale – Pj Rainbow Center Napoli
Volontari i Ken e simpatizzanti
Collettivi studenteschi LGBT
Sindacati di categoria scuola e conoscenza
Genitori 

Il Presidente Carlo Cremona

Per aderire e confermare partecipazione mail a info@i-ken.org
contatta 3929462544
 


Considerazioni di Laura Matrone operatrice volontaria del TRANS PEOPLE - Sportelli Rainbow Center Napoli , dopo l'accaduto a Pamela Andress al #NapoliPride. Noi comunità #trans di i Ken esistiamo, fatevene una ragione, basta esclusione e discriminazione è ora di collaborare. 🏳️‍🌈🏳️‍⚧



 
 

 

Bandierai Ken - Adesione e partecipazione alla manifestazione di Napoli Pride 2021 Oggetto: 44377-04 MA L OUT Lettera di Adesione e partecipazione alla manifestazione PRIDE di Napoli del 3 luglio 2021 Piazza Dante co-organizzata da Arcigay Napoli Antinoo, Alfi le Maree e ATN Comune di Napoli Spett.le Comitato Organizzatore, Spett.le Comune di Napoli, l’associazione i Ken ONLUS parteciperà al Pride previsto a Napoli il giorno 3 luglio 2021 alle ore 17:00. L’associazione LGBT + i Ken ONLUS , conferma presenza in piazza dei propri e delle proprie militanti. Come associazione chiediamo di essere inseriti in scaletta per l’intervento che verrà fatto dal Sig. Valentino Alterio Torres, vittima di omofobia e vice presidente i Ken e di Pamela Andress operatrice T del Rainbow Center Napoli e riferimento per la comunità Transgender Brasiliana presente numerosa in piazza. Si prega di darne riscontro. In attesa di riscontro si porgono cordiali saluti Napoli 30/06/2021 Presidente e direttivo i Ken ONLUS
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COMUNICATO STAMPA
 

Servizio Civile Universale per la prima volta in associazione LGBT rafforza la solidarietà durante la pandemia Covid

i Ken Onlus, attiva a Napoli da 15 anni, oggi opera in bene confiscato alla mafia: con il progetto di Amesci offre opportunità per 4 giovani

Per la prima volta in Italia un’associazione Lgbt realizzerà un progetto di Servizio Civile Universale.

Si tratta di iKen Onlus (www.i-ken.org) che opera a Napoli nel bene confiscato affidatogli dal Comune e intitolato “a Silvia Ruotolo ed a tutte le vittime innocenti della mafia” ed è presieduta da Carlo Cremona già incubatore di tantissime attività sociali e culturali. “Freedom” è il nome del progetto di assistenza alle persone più fragili della comunità Lgbt, il primo di accompagnamento ai servizi territoriali come ad esempio quello legale o quello sanitario. Il progetto verrà messo in campo in collaborazione con Amesci, associazione nazionale di promozione sociale attiva in Italia e in 14 Paesi esteri per lo sviluppo del capitale umano attraverso l’empowerment delle giovani generazioni, coinvolgendo 4 giovani ai quali verrà corrisposto un rimborso mensile di 439,50 €, per un anno a persone italiane e straniere con regolare permesso di soggiorno di età compresa tra 18-28 anni.

L’azione verrà realizzata presso il Rainbow Center Napoli “Sportello a Silvia Ruotolo”, all’interno della sede dell’associazione iKen nel bene confiscato, sede sia degli sportelli che della casa rifugio inaugurata nel 2017 e tutt’ora in funzione e collaborerà con lo sportello “Nuovi Diritti” presso la CGIL Napoli. “Grazie al Servizio Civile i giovani Lgbt saranno istruiti alle attività di sostegno e gestione dei bisogni dei cittadini della loro comunità esposte a bisogni che abbiamo intercettato sul territorio. Sarà una importante risorsa per anziani senza famiglia anche per piccole faccende come fare la spesa e pagare le bollette, un progetto di grande impatto sociale. Inoltre il Servizio Civile sarà una risorsa strategica per la professionalizzazione per nuovi servizi nello spazio del Rainbow Center tra cui anche quelli del laboratorio di attività culturale dell’Omovies Film Festival. Inoltre per gli stranieri con diritto di asilo sarà un contributo economico minimo ed un laboratorio di integrazione socio linguistico: loro sono un valore aggiunto in quanto possono creare una rete internazionale, e diventano risorsa preziosa una volta integrati nella società, perché in molti casi sono giovani con esperienze e titoli di studio di alto profilo” dichiara Carlo Cremona presidente i Ken. “Ringrazio Enrico Maria Borrelli per aver sostenuto questo bisogno espresso ed aver accompagnato per mano i Ken all’ottenimento di questo importante e rivoluzionario obiettivo per i giovani LGBT che avrà una ricaduta sociale epocale per la città di Napoli in un momento tanto drammatico a causa del COVID-19”

“Attraverso il Servizio Civile Universale Amesci ha voluto offrire ad I Ken onlus uno spazio di solidarietà e di impegno, in un luogo che le persone LGBT sentono come ‘casa’. Il progetto che realizzeremo a titolo completamente gratuito vuole infatti rimuovere pregiudizi e discriminazioni lesivi dell’eguaglianza sostanziale degli individui sancita dalla stessa Costituzione, per raggiungere quel livello di qualificata interazione positiva con le differenze e le diversità, qualunque esse siano” dichiara Enrico Maria Borrelli, presidente Amesci. “In particolare – spiega Borrelli - verranno realizzati interventi di supporto ai bisogni legali, emotivi, psicologici e relazionali, percorsi ricreativo-culturali per il riconoscimento del sé, sensibilizzazione e promozione della causa LGBT.

Il progetto rientra in un programma di Amesci dal titolo “Persone al centro” che prevede interventi sul territorio nazionale per favorire il raggiungimento di alcuni degli obiettivi dell’Agenda 2030, ossia porre fine ad ogni povertà nel mondo; assicurare la salute ed il benessere per tutti e per tutte le età; fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e un’opportunità di apprendimento per tutti; ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le Nazioni; rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili; pace, giustizia e istituzioni forti.

Termine ultimo per presentare domanda: 15 febbraio 2021 14.00 (info suWhatsApp_Image_2021-02-09_at_08.10.12




Napolipride2020 distanziati ma presenti | COMING SOON


locandina
















Non possiamo fare finta che ciò che accade alle persone di pelle nera non sia cosa che non ci riguardi, non possiamo fare finta che tra loro ci siano solo fratelli e sorelle LGBT ma esseri umani vittime di razzismo e di odio, non possiamo fare finta che chi odia loro non sia la la stessa persona che odi noi. Come M.L. King, anche noi abbiamo un #Sogno. #wehaveadream #weKen #blacklivesmatter
Comunicato Stampa – napolipride 2020 un pride sicuro al 100% che si conclude con “Sit With PRIDE”


Questa sera alle 19:00 prenderanno vita le prime iniziative #pridesicuro  organizzato dall’associazione i Ken onlus con un dibattito sulla piattaforma ZOOM che presenterà e discuterà di Famiglie Favolose, di fiabe per i bambini e di come le famiglie sono il fulcro della semina di una cultura ugualitaria, plurale e rispettosa di ogni differenza che la natura crea. 
Abbiamo deciso, noi di i Ken, che questo mese del Pride a Napoli dovesse essere dedicato ai più piccoli ed alle famiglie perché abbiamo imparato nella gestione della nostra Casa Rifugio LGBT +  “questa casa non è un albergo” che la famiglia e poi la scuola sono i luoghi comuni in cui le persone vivono sia il primo disagio che le prime forme di bullismo e maltrattamento.
La casa e la scuola se non assolvono al ruolo sociale di “porto sicuro” o di “confort zone” diventano per le persone vittime il motivo dello stress più persistente e che più indurre le persone a percepire senza speranza la propria vita.
Una cultura dell’equità e della garanzia delle pluralità e delle differenze crea invece una società in cui i diritti della persona non solo possano essere reclamati quando violati, ma vissuti in ogni età e con tutti gli strumenti di libertà che l’individuo deve pretendere per se da adulto e che il genitore –tutore deve garantire al minore. Noi reputiamo che se questo ruolo sociale della formazione sociale familiare formale o informale non sia assolta nel pieno dei valori Costituzionali debba intervenire lo Stato sia con le articolazioni dirette che attraverso il terzo settore mantenendo un ruolo educativo e di mediazione, prima che di protezione e messa in sicurezza.
Tutte le persone sono, a nostro avviso, sono chiamate a concorrere alla rimozione degli ostacoli per le diseguaglianze realizzando ciò che è prescritto nei principi dell’articolo 3 della Costituzione.
Laddove lo Stato non sia capace di accorgersi e di intervenire direttamente o laddove le associazioni non dovessero intercettare i pericoli determinati dai maltrattamenti e dalle violenze, le persone devono essere messe in condizione di poter esercitare il proprio diritto alla denuncia che in questo momento è negato in Italia dall’assenza di una legge contro la violenza ed il maltrattamento verso le perone omosessuali, trans gender o non conforming.
Per questo riteniamo che uno strumento giuridico legislativo sia necessario ed in questo napolipride “atipico” per il Covid-19 non facciamo calare la nostra pressante richiesta per una legge contro l’omofobia in Italia che senza modificare i principi delle leggi per la protezione delle donne, estenda tali fattispecie di reato anche alle persone LGBTQI.
Sul sito napolipride.com il fitto programma che si concluderà in piazza Plebiscito e Piazza dei Martiri con una istallazione dal titolo “Sit With Pride” in cui una sedia di una scuola di Napoli su cui un ignoto appose una scritta sessista ed omofoba, divenuta grazie alla funzione di educatore del prof. Marco Taglialatela un simbolo di educazione alle differenze sarà in piazza alla luce del sole disponibile ad accogliere tutte le persone che insieme a quel simbolo vogliano manifestare con una foto la lotta non solo di qualcuno,ma di tutti e tutte al bullismo nelle scuole a partire da quello omofobico e trans fobico a tutti gli altri.
La manifestazione ha chiesto il patrocinio e la partecipazione del Sindaco di Napoli di cui si attende ancora una risposta ufficiale.

  1. www.napolipride.com
  2. https://www.facebook.com/pridenapoli
  3. https://twitter.com/napolipride
  4. https://www.facebook.com/pridenapoli
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moti di Stonewall, chiamati anche nel loro insieme dal movimento gay statunitense rivolta di Stonewall o semplicemente Stonewall, furono una serie di violenti scontri fra gruppi di omosessuali e la polizia a New York. Il primo scontro avvenne la notte del 27 giugno 1969 poco dopo l'1:20 a.m., quando la polizia irruppe nel Stonewall Inn, un bar gay in Christopher Street nel Greenwich Village, un quartiere del distretto di Manhattan a New York.

Viene generalmente considerato simbolicamente il momento di nascita del movimento di liberazione gay moderno in tutto il mondo. Per questo motivo il 28 giugno è stato scelto dal movimento LGBT come data della "giornata mondiale dell'orgoglio LGBT" o "Gay pride". Simbolo dei moti di Stonewall è diventata la donna transessuale Sylvia Rivera, che si vuole abbia cominciato la protesta gettando una bottiglia contro un poliziotto.

 

Our vision & Mission

  

I dettagli su come ebbe inizio la rivolta variano. Secondo un resoconto, Sylvia Rivera scagliò una bottiglia contro un agente, dopo essere stata pungolata con un manganello[7]. Un'altra versione dichiara che Stormé DeLarverie, una donna lesbica, trascinata verso un'auto di pattuglia, oppose resistenza, incoraggiando così la folla a reagire[8][9]. Comunque sia, la mischia si accese in mezzo alla folla, che presto sopraffece la polizia. Intontiti, i poliziotti si ritirarono all'interno del bar. Il cantante Dave Van Ronk, che stava passeggiando nella zona, venne afferrato dalla polizia, trascinato nel bar e picchiato. Gli attacchi della folla non cessavano. Alcuni cercarono di appiccare il fuoco al bar. Altri usarono un parchimetro come ariete per costringere gli agenti a uscire. La notizia della rivolta si diffuse rapidamente e molti residenti, così come gli avventori dei bar vicini, accorsero sulla scena.

Nel corso della notte la polizia isolò molti uomini gay e spesso li picchiò. Solo nella prima notte vennero arrestate 13 persone e vennero feriti quattro agenti di polizia, oltre a un numero imprecisato di dimostranti. Si sa comunque che almeno due dimostranti vennero picchiati selvaggiamente dalla polizia[10]. Bottiglie e pietre vennero lanciate dai dimostranti che scandivano lo slogan "Gay Power!". La folla, stimata in 2.000 persone, battagliò contro oltre 400 poliziotti.

La polizia inviò rinforzi composti dalla Tactical Patrol Force, una squadra anti-sommossa originariamente addestrata per contrastare i dimostranti contro la Guerra del Vietnam. Le squadre anti-sommossa arrivarono per disperdere la folla, ma non riuscirono nel loro intento e vennero bersagliate da pietre e altri oggetti. A un certo punto si trovarono di fronte a una fila di drag queen che le prendeva in giro cantando:

(EN) «

We are the Stonewall girls
We wear our hair in curls
We wear no underwear
We show our pubic hair
We wear our dungarees
Above our nelly knees!


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(IT) «

Siamo le ragazze dello Stonewall
abbiamo i capelli a boccoli
non indossiamo mutande
mostriamo il pelo pubico
e portiamo i nostri jeans
sopra i nostri ginocchi da checche!


»

Alla fine la situazione si calmò, ma la folla ricomparve la notte successiva. Le schermaglie tra rivoltosi e polizia proseguirono fino alle 4 del mattino.

Il terzo giorno di rivolta si svolse cinque giorni dopo la retata allo Stonewall Inn. In quel mercoledì, 1.000 persone si radunarono al bar e causarono gravi danni. La rabbia contro il modo in cui la polizia aveva trattato i gay nei decenni precedenti affiorò in superficie. Vennero distribuiti volantini con la scritta "Via la mafia e gli sbirri dai bar gay!".

 

fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Moti_di_Stonewall

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